Un muro critico contro le fake news
Cosa succede se sovvertiamo l’accezione negativa della parola «muro» e quella positiva della parola «ponte»? Ce lo dice Francesca Dragotto, docente di Glottologia e linguistica all’Università di Roma “Tor Vergata”, che parte da questi due termini per spiegare come spesso una lettura superficiale può portarci a credere vere informazioni che non lo sono e viceversa. In questo senso i muri assumono un valore positivo: servono a difenderci dai ponti, dai tramiti di falsi contenuti.