Verso l’inclusività linguistica e oltre
Una lingua come l’italiano di per sé non è sessista: può esserlo, invece, l’uso che ne facciamo. Il sessismo non sta nelle strutture e nei meccanismi linguistici, ma nelle nostre scelte di parlanti. Un primo passo, per non non rimanervi incastrati, è rendersi conto che spesso partiamo dai pregiudizi e agiamo riproducendo degli stereotipi. Il linguaggio però è un mezzo efficace per promuovere la convivenza delle differenze: nominandole correttamente non solo le vediamo meglio, ma ci abituiamo alla loro presenza, che diventa esperienza quotidiana e naturale.